Che l’Italia, secondo numerosi sondaggi, primeggi nella consumazione di acqua imbottigliata pro capite può essere una delle tante, plausibili spiegazioni. Se ogni italiano interrompesse consapevolmente l’acquisto e la conseguente assunzione di acqua già imbottigliata in fabbrica la sua importanza nel settore finanziario ed economico oscillerebbe pericolosamente verso la caduta.

E questo, in un’associazione così profondamente radicata come quella tra i media ed il regno economico e finanziario, non è certamente tollerabile. Quale danno graverebbe sulle spalle dei produttori di acqua già imbottigliata se ogni uomo, donna o famiglia scegliesse autonomamente e con coscienza di ricorrere all’uso di un depuratore acqua domestico? 

Fortunatamente sono di nuovo i numeri a venire in nostro soccorso, fornendoci dati di evidente e facile interpretazione. Con una stima che suggerisce l’esistenza di migliaia di processi industriali configurati attorno all’osmosi inversa, e grazie alla reperibilità di tipologie di materiali più economici, l’osmosi inversa nella sua versatilità costituisce un indispensabile elemento di supporto tanto in ambiente industriale quanto in quello domestico. Ed il depuratore acqua domestico, nonostante i tentativi di denigrazione a cui è costantemente e mediaticamente sottoposto, sta trovando il suo posto in un numero sempre crescente di abitazioni.

Così come la stessa osmosi inversa sta progressivamente ampliando i suoi campi di utilizzo.
La troviamo come supporto alle caldaie, alle centrali ed agli elettrodomestici il cui funzionamento sia strettamente legato ad una buona qualità dell’acqua. Tra le conseguenze di un’acqua dura ed impura includiamo infatti la corrosione delle parti meccaniche, la presenza di depositi sulle superfici a contatto, una riduzione nella circolazione dell’acqua stessa, con conseguente calo nella qualità della prestazione offerta dal sistema.
La troviamo, pur non strettamente legata alla presenza del depuratore acqua domestico, nel trattamento dei prodotti alimentari, come latte e succhi di frutta. Laddove un sistema di filtrazione ottenuto mediante il ricorso alle temperature eccessivamente alte, o basse, dei più comuni processi termici implica la perdita (a volte determinante) di quella qualità e di quelle componenti sensoriali che rendono l’alimento unico e buono, nonché meritevole di superare il confronto con un prodotto minore.

Quando decidiamo di dedicarci alla lettura di articoli di approfondimento sul depuratore acqua domestico e sui sistemi di cui si avvale ci esponiamo inevitabilmente alla scoperta di quanti e quanto diffusi possano essere i problemi riscontrabili nelle nostre acque. Basti pensare che un semplice test effettuato nelle acque correnti del territorio padano-veneto ha fatto emergere la presenza di quasi una cinquantina di sostanze inquinanti differenti per ogni singolo campione raccolto. Cifra che, se paragonata agli standard divulgati in materia di tossicità, rivela immediatamente un’innegabile pericolosità.